GUCCI IN VIAGGIO

All’ingresso dei padiglioni espositivi, i visitatori saranno accolti da una mostra esclusiva dedicata all’Alta Moda. “Gucci in Viaggio” è il titolo di un’esposizione che nasce dalla paziente e accurata ricerca di “Mai Visto”, vintage store e archivio storico presente a Riccione dal 1991. Con la consapevolezza che il bagaglio non è solo un contenitore, ma anche uno status symbol sinonimo di viaggio e esperienza, la retrospettiva esplora la cultura del viaggiare che anima il marchio attraverso Gucci Valigeria con una serie di articoli da viaggio in tutte le forme e dimensioni, dai colori classici ai motivi emblematici della Maison.
Protagonisti assoluti sono gli articoli da viaggio: dalle borse shopping agli zaini, dalle borse da viaggio alle custodie per abiti, oltre a beauty case, cappelliere, valigie, bauli, trolley e tanto altro; ripercorrendo il periodo storico che va dai primi anni ’50 fino agli anni ’90.
Risultato narrativo di una storia che prende avvio dalle suggestioni tipiche del viaggio per dare il valore della memoria alle origini di un marchio che è nato da un'intuizione e dall'osservazione delle potenzialità che, proprio grazie al viaggio, sviluppano le scoperte dei mondi e dei modi culturali diversi.
È dal viaggio, infatti, che prende origine la storia di Gucci. Fondato da Guccio Gucci a Firenze nel 1921, che oltre venti anni prima, a soli 17 anni, emigra prima a Parigi e poi a Londra. Nella capitale inglese, il giovane fiorentino lavora come “porter” all'hotel The Savoy, punto di riferimento per i viaggiatori internazionali. Il giovanissimo Guccio Gucci entra in contatto con la magia del viaggio che all'epoca è sinonimo di scoperta, di confronto, di studio e di ponte tra varie culture. Il ritorno a Firenze non può che tenere conto di quella realtà osservata, studiata, appresa e pronta per essere trasferita in una pratica di lavoro. Guccio Gucci lo farà con le sue prime valigie, i bauli, le sacche, le cappelliere. Tutti i contenitori che servono a portare con sé, in viaggio, il necessario per rappresentare sé stessi e la propria cultura in un luogo estraneo e, spesso, straniero.

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